sabato 13 maggio 2017

Entra nella Strabologna

lascia la città caotica rumorosa competitiva
ENTRA in quella silenziosa (solo voci umane)
accogliente solidale,
vieni domani alla STRABOLOGNA,
chi corre chi cammina chi sta a guardare,
un giorno senza auto senza shopping senza nevrosi,
scoprirai che il centro antico è per la convivialità
ed è bellissimo,
scoprirai che chi arriva prima lo fa per chi arriva ultimo,
scoprirai che alcuni corrono per pubblicizzare un progetto per liberare le scuole dal fumo
(e raccolgono denaro a tal fine ),
entra nella STRABOLOGNA.


14 MAGGIO - LA CORSA


Team Lilt: Anna, Giuliano, Luana, Matteo, Silvia, Alessandro, Cristina, Francesca, Giorgia, Adriano e Andrea dietro l'obiettivo

L I L T














giovedì 4 maggio 2017

Dalla London Marathon alla Strabologna





Ho visto Minions e Minnie correre la maratona di Londra insieme al personaggio di Frozen e Peppa Pig, ma soprattutto ho visto runners vestiti da pompieri e rinoceronti per sostenere la propria causa, ho visto gente correre per Make-A-Wish, Cancer Research UK, Amnesty, the Heart Fondation e tante altre charity, ho visto l'abbraccio di un corridore con la famiglia che lo aspettava lungo il percorso per poi riprendere la propria corsa, ho visto la gente applaudire gli ultimi, la folla rimanere lungo il pescoso fino alla fine per incitare chi ormai sfinito non molla, gridando i loro nomi uno a uno (molti hanno il proprio nome sulla maglia), nomi di sconosciuti che rispondono con un sorriso o, chi ne ha la forza, alzando le braccia per salutare...ho visto tanta bella umanità. ...ho visto.
Io c'ero.
Come una nota a margine, ma c'ero.

Il 14 maggio noi non correremo una maratona, ma 7 km per una Scuola Libera dal Fumo. Visita la pagina del progetto e corri con noi! link progetto



 



martedì 2 maggio 2017

Adolescenti: motivazioni e abitudini al fumo.
Ce ne parla il counselor della Lilt

Per chi ha un figlio adolescente, sperare di passare indenni da un binomio di questo genere è praticamente impossibile, perché, stando alle statistiche, quasi tutti gli adolescenti oggi fumano regolarmente o lo fanno di tanto in tanto o, per lo meno, hanno sperimentato la sigaretta. Il fumo esercita ancora oggi un’attrattiva irresistibile sui più giovani, perché regala un’aria vissuta, fa sembrare grande ed è associato a una sorta di iniziazione verso il mondo degli adulti. Tanto è vero che la maggior parte di coloro che iniziano a fumare è minorenne e lo fanno proprio per allontanarsi il più possibile dall’infanzia e dal controllo dei genitori.

Il fumare rappresenta un comportamento, criticato dal punto di vista della salute ma accettato nel mondo degli adulti, pertanto gli adolescenti ritengono che il fumo sia il modo facile di potersi affermare nella società in qualità di adulti.
Vietare può essere pericoloso: una volta superata l’incredulità e assimilata la realtà che il proprio ragazzino fuma, il passo successivo è come indurlo a smettere. Perché questa è una strada che va perseguita, nella certezza che la sigaretta esercita un effetto negativo per la salute e che potrebbe anche aprire la strada ad altre forme di dipendenza. In primo luogo va detto che il divieto al fumo, per quanto sensato e sicuramente approvato dalle frange più puriste dei genitori, può essere controproducente. Infatti i ragazzi fumando non provano piacere, non sono ancora dipendenti dalla sigaretta: fumando vogliono dimostrare di fare quello che vogliono, soprattutto di fare quello che i genitori non vogliono. Di conseguenza, vietare le uscite, negare la paghetta, proibire Tv e videogiochi ha solo l’effetto di inasprire i ragazzi, che attraverso la gestione della sigaretta vogliono tagliare di netto il dominio di mamma e papà. Inoltre è bene ricordare che i ragazzi possono trovare comunque le occasioni per fumare, perché il controllo dei genitori non può e non deve essere così serrato. Possono fumare tornando da scuola, quando vanno dagli amici e l’ostinazione potrebbe trasformare la semplice curiosità in una vera dipendenza.

Cosa fare?
Non è nemmeno costruttiva la strada opposta, ossia il lasciare fare loro quello che vogliono, magari offrendosi di comprare le sigarette: questo indurrebbe in confusione un ragazzo perché non si deve dimenticare che il fumo fa male, quindi un genitore non si dovrebbe mai porre dalla parte di colui che favorisce le cattive abitudini.
I ragazzini devono capire i danni che vengono dalla sigaretta, in modo che poi comprendano anche quelli che derivano dalle altre dipendenze.
Si può allora provare facendo notare i rischi soprattutto estetici del fumo piuttosto che lo spauracchio delle malattie tumorali: alito pesante, pelle spenta e più brufolosa, capelli perennemente impregnati di cattivo odore. In un secondo momento si possono dimostrare i danni fisici magari lasciando di tanto in tanto in giro per casa articoli di giornale che parlano della relazione tra fumo e forme cancerogene. Questa strategia dimostra a un ragazzo che i rischi oggettivi e non inventati dai genitori esistono davvero e che a lui viene affidata la responsabilità di gestire la sua salute. Chissà che, così facendo, non si senta investito di un ruolo più adulto e che non decida autonomamente di dire basta.
In conclusione, è chiaro come i giovani nel periodo dell’adolescenza cerchino in ogni modo di mettere in atto comportamenti (che andranno a sedimentarsi nell’età adulta) che permettano loro di affermare la propria identità e di costruire una rete di relazioni sociali e affettive. Ci sono giovani che riescono a raggiungere tali obiettivi senza mettere in pericolo la propria vita, mentre altri optano per i comportamenti a rischio. È per questo motivo che sono fondamentali le attività di promozione della salute e di prevenzione dei comportamenti che mettono a repentaglio il proprio benessere, messi in atto nelle scuole e nelle famiglie attraverso il dialogo, il confronto, l’esempio e la condivisione.

Massimo Serra - Counselor LILT / Addictiong Counseling


Il progetto "scuole libere dal fumo" della Lilt Bologna affronta il tema della prevenzione dell’abitudine al fumo di sigaretta nel contesto scolastico considerato come luogo di lavoro, educazione e vita: per sostenerlo il 14 maggio, insieme a un gruppo di amici, il Team Lilt, correremo la Strabologna.
Lo scopo? Raccogliere fondi per il progetto. Puoi aiutarci anche tu, anche con un piccolissimo contributo: basta un click sull'icona in alto a destra.


lunedì 24 aprile 2017

Fumo di Londra?

Grigio fumo di Londra, il caratteristico grigio che avvolgeva in un’aura di mistero edifici, monumenti, palazzi, chiese e ponti della capitale inglese, fino all’avvento dei filtri per l’inquinamento e alla progressiva scomparsa del carbone e delle ciminiere. Poi Londra è stata ripulita e ora è colorata di mille tonalità, soprattutto in questo periodo primaverile, con le prime fioriture.

Ma il grigio fumo di Londra non è scomparso, anzi è diventato ormai un’icona della moda confermandosi la tonalità più trendy dell’autunno.


Neutro e molto tradizionale è una nuance passe partout che veste già da alcuni anni i capi autunnali per uomo e donna dei marchi più noti della moda mondiale (da Valentino a Giorgio Armani, a Dolce e Gabbana, a Stella McCartney).

Lo ritroviamo anche negli accessori (borse, borsette, stivali, cuissardes, ballerine …) per essere sfoggiato in total look.



Un colore che nasce dalla mescolanza di bianco e nero occupando, quindi, uno spazio intermedio tra luce e ombra, un colore – non colore con cui sperimentare tra il classico e il moderno. Dal classico look a tre pezzi del business man a cappotti, top e pullover, di tessuti diversi stampati anche in diverse fantasie. 

Le passerelle dell’autunno sono ormai sempre costellate da uscite tutte grigie.

Fumo di Londra senza fumo.

Lasciamo quindi che il grigio evochi solo sfilate di moda e accessori trendy, non più smog e sigarette.

Abiti color fumo di Londra SI!
Abiti che puzzano di fumo NO! 


Questo blog sostiene il progetto Scuole Libere dal Fumo della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Puoi sostenerlo anche tu con un piccolo contributo cliccando sull'icona in alto a destra.







mercoledì 19 aprile 2017

Van Gogh, le stelle, la pipa

Quando si legge di arte e fumo compare spesso l’autoritratto di Vincent Van Gogh con l’orecchio fasciato e la pipa in bocca … non certo un’immagine che invogli a fumare … o a tagliarsi un orecchio ….
Sono altre le immagini pittoriche del genio olandese che, personalmente, mi hanno ispirato.

Non ricordo la prima volta che ho visto un suo dipinto, ma so che è stato ad Amsterdam: si narra che io, bambina, attirassi più attenzione degli stessi quadri quando, incantata, non distoglievo lo sguardo dai suoi campi di grano.
Il mio preferito però sarà sempre la Notte Stellata.
Di questo dipinto mi piace la magia, la vicinanza delle stelle, la luce nell’oscurità, la luna che veglia sul mondo; pochi colori, tante emozioni.
E a 9 anni ho deciso di fare l’astronoma … Il cielo stellato mi accompagna sempre.

Un’altra opera che amo è il caffè notturno da cui quasi sento uscire il profumo dei croissant appena sfornati. Un caffè in una città straniera, storie che si intrecciano tra i tavolini, vite che scorrono lungo la strada …


La notte .. una costante … la notte ti nasconde e ti protegge, sfuma le cose, lascia spazio all’immaginazione, di notte prendono vita i sogni. Van Gogh ha magistralmente narrato i miei.

Arte e fumo, immagini di pipe: Magritte.

Magritte torna molto più utile quando si parla di fumo nelle immagini pittoriche. Famosa la sua pipa che non è una pipa, con cui ci fa giocare con realtà e rappresentazione.
E una pipa compare anche in una delle diverse opere che hanno come tema l’uomo con la bombetta. La pipa quindi non tanto per il suo significato di trasgressione, ma semplice oggetto con cui “giocare”.

Se Magritte gioca con gli oggetti, il fumo gioca però un ruolo da protagonista nella maggior parte delle opere pittoriche, assumendo col tempo significati diversi.
I primi dipinti rappresentanti fumatori risalgono alla fine del ‘500: si trattava di opere che ritraevano contadini in miseria, in taverne, spesso anche ubriachi. Il fumo insomma associato alla povertà, non certo qualcosa di elegante, trasgressivo o invogliante.



Solo successivamente l’atto di fumare tabacco caratterizza via via con sempre maggiore precisione la figura dell’eroe borghese e, allo stesso tempo, dell’antieroe. Bello e dannato. In questo binomio il successo commerciale delle sigarette. Basti pensare a Jams Dean.



Tornando al mio pittore preferito, affido proprio a lui il messaggio anti – fumo attraverso la sua opera più macabra, direi l’unica: Teschio con sigaretta accesa.



mercoledì 12 aprile 2017

Smoke-free Movies

Il 36% dei film USA dedicati ai giovani mostra sigarette fumate dagli attori (dati 2014). E questo accade per il 44% di tutti i film di Hollywood. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato l'allarme in un report che è anche una campagna: Smoke-free Movies. 
Il report ha rilevato che quasi due terzi (59%) dei maggiori film da botteghino prodotti tra il 2002 e il 2014 contenevano immagini con tabacco: un fenomeno che tocca anche i film ad alto incasso europei (Germania, Islanda, Italia, Polonia, Paesi Bassi e Regno Unito), oltre che quelli di Argentina e Messico.

La preoccupazione è quella che gli adolescenti, che fruiscono continuamente di film e video, trovino troppo spesso in questi prodotti comportamenti sbagliati e alla loro portata. Il cinema, insomma, potrebbe promuovere l'iniziazione al fumo.

L’OMS ha quindi deciso di richiamare i governi a misure più stringenti per i film che ritraggono l'uso del tabacco. Per esempio, proibendo l'esposizione di marchi o impedendo che i film possano essere sponsorizzati dall'industria del tabacco, promuovendo spot anti-fumo prima delle proiezioni o immaginando di proibire alle fasce di età più vulnerabili i film con scene di fumo, seguendo il modello già testato per scene esplicite di sesso o violenza. (Fonte: Lilt Bologna) 

Anche per questo ho deciso di correre la strabologna, il 14 maggio, a sostegno del progetto ”scuole libere dal fumo” della sezione bolognese della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Il progetto, infatti, vuole portare il tema della prevenzione dell’abitudine al fumo di sigaretta nel contesto scolastico, luogo di educazione e vita.

Puoi sostenere anche tu il progetto con una piccola donazione: basta un click sull’icona a fianco: ogni contributo … è una boccata di aria pulita!

venerdì 7 aprile 2017

I luoghi della Strabologna tra palazzi nobiliari e torri

I percorsi dell’edizione 2017 della Strabologna, mini, medio e maxi, si snodano, come sempre, tra le strade del centro storico della città, attraversando storiche aree come il ghetto ebraico, costeggiando palazzi aristocratici e torri, fornendo inaspettati squarci su canali nascosti … Per condividere la corsa anche con chi non parteciperà, ho scelto alcuni monumenti e luoghi importanti per i bolognesi, come tappe simboliche del percorso che faremo il 14 maggio.

Uno dei primi luoghi storici che si incontra lungo ciascuno dei 3 percorsi, perché sito in via Ugo Bassi, subito dopo la partenza, è il Mercato delle Erbe. Il primo Mercato delle Erbe aveva luogo in realtà in Piazza Maggiore: dal 1200 per quasi 600 anni, contadini e piccoli produttori, si ritrovarono in questo luogo per vendere i propri prodotti. Nel 1877 il Comune di Bologna decise di trasferire il mercato in Piazza de’ Marchi (oggi Piazza San Francesco) e in Piazza Aldrovandi. Furono quindi traslocate circa 450 bancarelle, equamente divise tra le nuove sistemazioni, e in piazza de' Marchi fu costruito un mercato coperto capace di contenere 250 postazioni. Solo nel 1910 il Mercato delle Erbe fu spostato in via Ugo Bassi in un edificio appositamente costruito trasferendolo in quella che sarà la sua sede definitiva. Il Mercato delle Erbe rappresenta il cuore originario del centro cittadino, un luogo dove, oltre che al commercio, si può “assaggiare” la storia di Bologna strettamente legata alla gastronomia, al cibo e alla tradizione. Oggi, nelle sale attigue al corridoio principale, nelle cosiddette “piazzette”, sono presenti anche osterie, ristoranti ed enoteche.


In via Galliera, precisamente al civico 8, troviamo Palazzo Aldrovandi, con la sua facciata priva di portico, ben visibile comunque per lo stile barocco. Iniziato nel 1725, sul precedente impianto quattrocentesco della casa Aldrovandi, da Francesco Maria Angelici per volere del cardinale Pompeo Aldrovandi il palazzo fu portato a compimento nel 1752 da Alfonso Torreggiani.  Al suo interno numerosi affreschi di Vittorio Maria Bigari e Stefano Orlandi che rappresentano vicende della nobile casata. Molti dei preziosi oggetti collezionati dagli Aldrovandi si trovano oggi al British Museum.

Lungo via Zamboni, in zona universitaria, si trova il Teatro Comunale di Bologna, che aprì le sue porte al pubblico per la prima volta nel 1763 proprio il 14 maggio. La storia del teatro d’opera di Bologna non comincia però con il Comunale, ma con l’allora Teatro Malvezzi che, essendo tutto in legno, venne distrutto dal fuoco nel  1745.
Vicinissimo al Teatro Comunale, sempre in via Zamboni, sorge l’Oratorio di Santa Cecilia al cui interno si trova un raro ciclo di affreschi di pittori bolognesi ed emiliani del primo Cinquecento, motivo per cui viene a volta denominata la "cappella Sistina" di Bologna.

Bologna lo sappiamo è una città di acqua e canali nascosti e anche quest’anno la Strabologna ci regala uno squarcio tra i palazzi davvero speciale, un angolo che viene anche chiamato “la piccola Venezia”. Lungo via Piella, infatti, si apre una finestrella sul Canale delle Moline, che, per il resto del suo corso, resta, invece, nascosto alla vista, rinchiuso tra le case. Nella Bologna medievale i canali erano molto importanti per le comunicazioni e alcuni erano navigabili. Il Canale delle Moline, in particolare, era utilizzato per produrre l’energia necessaria a muovere ben 15 mulini ad acqua della città.

Con nomi delle strade quali “via dell’inferno” giungiamo quindi nel Ghetto ebraico, l'area della città che, a seguito della bolla del 14 luglio 1555 emanata da Papa Paolo VI , fu destinata a contenere la comunità ebraica. Il ghetto era completamente separato dal resto della città e l'accesso era regolato da tre cancelli che venivano rigorosamente sbarrati al tramonto.  La segregazione, pero’, non doveva impedire le relazioni economiche e quindi due dei tre portoni erano situati nei pressi dei banchi dei cambiavalute in modo che i clienti potessero accedervi senza entrare nel ghetto.

Foto di Andrea Chianura
Altra caratteristica di Bologna, più evidente dei canali del Reno, ormai quasi completamente interrati, sono le torri. Nel periodo di massima diffusione – tra il XII e il XIII secolo - se ne contano un centinaio, ora ne sono rimaste 24. Costruite più come simbolo di potere che come difesa, le più famose sono la torre degli Asinelli e la sua “gemella” la Garisenda. I nomi derivano dalle famiglie che le fecero costruire o, a volte, dal luogo in cui si ergono. I nomi di Asinelli (la maggiore) e Garisenda (la minore) derivano dalle famiglie a cui tradizionalmente si attribuisce la costruzione, fra il 1109 ed il 1119. La Torre degli Azzoguidi , che incontriamo lungo il percorso della Strabologna, prende il nome dalla famiglia che la fece costruire nella seconda metà del XII secolo. E’ però anche detta Torre Altabella in quanto si trova, appunto, in via Altabella. Con un’altezza di 61 metri è la seconda torre di Bologna dopo quella degli Asinelli.

L'arrivo dei tre percorsi è davanti alla Basilica di San Petronio: la chiesa “incompiuta” che avrebbe dovuto essere la più grande d’Europa (non solo la copertura con marmo della facciata non è terminata ma la pianta avrebbe dovuto essere a croce latina con un transetto largo 137 metri) se non fosse per l’invidia di Roma … questo almeno è il motivo che a noi bolognesi piace ricordare

Foto di Andrea Chianura

LO SAPEVATE CHE?
Nel 1530 la Basilica fu scelta da Carlo V come sede per l'incoronazione a imperatore del Sacro Romano Impero da parte di Clemente VII,  il 24 febbraio di quell'anno.





Foto di Andrea Chianura

Ed è qui ci si chiude anche la Strabologna 2017, davanti al luogo simbolo della città, simbolo così forte e sentito da vedere l'incoronazione di un imperatore e da venir scambiata da molti per la cattedrale, che è in realtà San Pietro...ma questa è un'altra storia.

Fonti:  
 www.bolognawelcome.com, wikipedia, www.bibliotecasalaborsa.it




Il 14 maggio insieme a un gruppo di amici correremo la Strabologna a sostegno del progetto "scuole libere dal fumo" della sezione bolognese della Lega Italiana per la Lotta contri i Tumori
Puoi aiutarci anche tu con una piccola donazione: basta un click sull'icona di fianco.