I percorsi dell’edizione 2017 della Strabologna, mini, medio e maxi, si snodano, come sempre, tra le strade del centro storico della città, attraversando storiche aree come il ghetto ebraico, costeggiando palazzi aristocratici e torri, fornendo inaspettati squarci su canali nascosti … Per condividere la corsa anche con chi non parteciperà, ho scelto alcuni monumenti e luoghi importanti per i bolognesi, come tappe simboliche del percorso che faremo il 14 maggio.
Uno dei primi luoghi storici che si incontra lungo ciascuno dei 3 percorsi, perché sito in via Ugo Bassi, subito dopo la partenza, è il Mercato delle Erbe. Il primo Mercato delle Erbe aveva luogo in realtà in Piazza Maggiore: dal 1200 per quasi 600 anni, contadini e piccoli produttori, si ritrovarono in questo luogo per vendere i propri prodotti. Nel 1877 il Comune di Bologna decise di trasferire il mercato in Piazza de’ Marchi (oggi Piazza San Francesco) e in Piazza Aldrovandi. Furono quindi traslocate circa 450 bancarelle, equamente divise tra le nuove sistemazioni, e in piazza de' Marchi fu costruito un mercato coperto capace di contenere 250 postazioni. Solo nel 1910 il Mercato delle Erbe fu spostato in via Ugo Bassi in un edificio appositamente costruito trasferendolo in quella che sarà la sua sede definitiva. Il Mercato delle Erbe rappresenta il cuore originario del centro cittadino, un luogo dove, oltre che al commercio, si può “assaggiare” la storia di Bologna strettamente legata alla gastronomia, al cibo e alla tradizione. Oggi, nelle sale attigue al corridoio principale, nelle cosiddette “piazzette”, sono presenti anche osterie, ristoranti ed enoteche.
In via Galliera, precisamente al civico 8, troviamo Palazzo Aldrovandi, con la sua facciata priva di portico, ben visibile comunque per lo stile barocco. Iniziato nel 1725, sul precedente impianto quattrocentesco della casa Aldrovandi, da Francesco Maria Angelici per volere del cardinale Pompeo Aldrovandi il palazzo fu portato a compimento nel 1752 da Alfonso Torreggiani. Al suo interno numerosi affreschi di Vittorio Maria Bigari e Stefano Orlandi che rappresentano vicende della nobile casata. Molti dei preziosi oggetti collezionati dagli Aldrovandi si trovano oggi al British Museum.
Lungo via Zamboni, in zona universitaria, si trova il Teatro Comunale di Bologna, che aprì le sue porte al pubblico per la prima volta nel 1763 proprio il 14 maggio. La storia del teatro d’opera di Bologna non comincia però con il Comunale, ma con l’allora Teatro Malvezzi che, essendo tutto in legno, venne distrutto dal fuoco nel 1745.
Uno dei primi luoghi storici che si incontra lungo ciascuno dei 3 percorsi, perché sito in via Ugo Bassi, subito dopo la partenza, è il Mercato delle Erbe. Il primo Mercato delle Erbe aveva luogo in realtà in Piazza Maggiore: dal 1200 per quasi 600 anni, contadini e piccoli produttori, si ritrovarono in questo luogo per vendere i propri prodotti. Nel 1877 il Comune di Bologna decise di trasferire il mercato in Piazza de’ Marchi (oggi Piazza San Francesco) e in Piazza Aldrovandi. Furono quindi traslocate circa 450 bancarelle, equamente divise tra le nuove sistemazioni, e in piazza de' Marchi fu costruito un mercato coperto capace di contenere 250 postazioni. Solo nel 1910 il Mercato delle Erbe fu spostato in via Ugo Bassi in un edificio appositamente costruito trasferendolo in quella che sarà la sua sede definitiva. Il Mercato delle Erbe rappresenta il cuore originario del centro cittadino, un luogo dove, oltre che al commercio, si può “assaggiare” la storia di Bologna strettamente legata alla gastronomia, al cibo e alla tradizione. Oggi, nelle sale attigue al corridoio principale, nelle cosiddette “piazzette”, sono presenti anche osterie, ristoranti ed enoteche.
In via Galliera, precisamente al civico 8, troviamo Palazzo Aldrovandi, con la sua facciata priva di portico, ben visibile comunque per lo stile barocco. Iniziato nel 1725, sul precedente impianto quattrocentesco della casa Aldrovandi, da Francesco Maria Angelici per volere del cardinale Pompeo Aldrovandi il palazzo fu portato a compimento nel 1752 da Alfonso Torreggiani. Al suo interno numerosi affreschi di Vittorio Maria Bigari e Stefano Orlandi che rappresentano vicende della nobile casata. Molti dei preziosi oggetti collezionati dagli Aldrovandi si trovano oggi al British Museum.
Lungo via Zamboni, in zona universitaria, si trova il Teatro Comunale di Bologna, che aprì le sue porte al pubblico per la prima volta nel 1763 proprio il 14 maggio. La storia del teatro d’opera di Bologna non comincia però con il Comunale, ma con l’allora Teatro Malvezzi che, essendo tutto in legno, venne distrutto dal fuoco nel 1745.
Vicinissimo al Teatro
Comunale, sempre in via Zamboni, sorge l’Oratorio di Santa Cecilia al cui interno
si trova un raro ciclo di affreschi di pittori bolognesi ed emiliani del primo
Cinquecento, motivo per cui viene a volta denominata la "cappella Sistina" di Bologna.
Bologna lo sappiamo è una città di acqua e canali nascosti e anche quest’anno la Strabologna ci regala uno squarcio tra i palazzi davvero speciale, un angolo che viene anche chiamato “la piccola Venezia”. Lungo via Piella, infatti, si apre una finestrella sul Canale delle Moline, che, per il resto del suo corso, resta, invece, nascosto alla vista, rinchiuso tra le case. Nella Bologna medievale i canali erano molto importanti per le comunicazioni e alcuni erano navigabili. Il Canale delle Moline, in particolare, era utilizzato per produrre l’energia necessaria a muovere ben 15 mulini ad acqua della città.
Con nomi delle strade quali “via dell’inferno” giungiamo quindi nel Ghetto ebraico, l'area della città che, a seguito della bolla del 14 luglio 1555 emanata da Papa Paolo VI , fu destinata a contenere la comunità ebraica. Il ghetto era completamente separato dal resto della città e l'accesso era regolato da tre cancelli che venivano rigorosamente sbarrati al tramonto. La segregazione, pero’, non doveva impedire le relazioni economiche e quindi due dei tre portoni erano situati nei pressi dei banchi dei cambiavalute in modo che i clienti potessero accedervi senza entrare nel ghetto.
Foto di Andrea Chianura |
L'arrivo dei tre percorsi è davanti alla Basilica di San Petronio: la chiesa “incompiuta” che avrebbe dovuto essere la più grande d’Europa (non
solo la copertura con marmo della facciata non è terminata ma la pianta avrebbe
dovuto essere a croce latina con un transetto largo 137 metri) se non fosse per
l’invidia di Roma … questo almeno è il motivo che a noi bolognesi piace
ricordare
LO SAPEVATE CHE?
Foto di Andrea Chianura |
LO SAPEVATE CHE?
Nel 1530 la Basilica fu
scelta da Carlo V come sede per l'incoronazione a imperatore del Sacro Romano Impero
da parte di Clemente VII, il 24 febbraio
di quell'anno.
Fonti:
www.bolognawelcome.com, wikipedia, www.bibliotecasalaborsa.it
Il 14 maggio insieme a un gruppo di amici correremo la Strabologna a sostegno del progetto "scuole libere dal fumo" della sezione bolognese della Lega Italiana per la Lotta contri i Tumori.
Puoi aiutarci anche tu con una piccola donazione: basta un click sull'icona di fianco.
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