Il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach già nell’800 sosteneva che “siamo quel che mangiamo”.
Un altro filosofo, Jacob Moleschott, nello stesso periodo scrisse un trattato (Dell'alimentazione: trattato popolare) in cui attribuisce all’alimentazione la base che rende possibile il costituirsi e perfezionarsi della cultura umana: un popolo cioè può migliorare migliorando la propria alimentazione.
“Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo.” diceva attorno al 400 ac Ippocrate.
“Amici miei, evitate di corrompere il vostro corpo con cibi impuri; ci sono campi di frumento, mele così abbondanti da piegare gli alberi dei rami, uva che riempie le vigne, erbe gustose e verdure da cuocere.” Pitagora.
Tutti perfetti testimonial dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Ora scopriamo, infatti, con evidenze scientifiche, che c’e’ un legame tra alimentazione e tumori e che l’errata alimentazione incide sull’insorgenza dei tumori per circa il 35 %.
Ma proprio mentre l’OMS e tutto il mondo scientifico ci invitano a gran voce ad adottare una dieta salutare ed evitare l’abuso di alcol, si diffondono, soprattutto tra giovani e giovanissimi, nuovi dannosissimi comportamenti alimentari:
drunkoressia: mangiare sempre meno fino a digiunare per poi assumere rilevanti quantità di bevande alcoliche;
ortoressia: attenzione spropositata nei confronti dell’alimentazione, una forma di ossessione per i “cibi giusti” che spinge ad eliminare alimenti che sono invece essenziali per una dieta equilibrata;
vigoressia: ossessione rispetto al proprio fisico e al fitness che porta spesso all’uso di integratori proteici o altri farmaci tipici del mondo del fitness e del culturismo.
Il progetto #Teen4Food della LILT Bologna vuole proprio aiutarci a capire cosa sono, come si manifestano, come individuarli e correggerli.
Perché come diceva Oscar Wilde:
“Non riesco a sopportare quelli che non prendono seriamente il cibo”
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