giovedì 27 marzo 2014

Non solo corsa...


Correre per raccogliere fondi a favore di un ente non profit è molto diffuso nel mondo anglosassone, meno qui da noi. Non ci vuole preparazione, tanto si può anche camminare, lo scopo è davvero solo partecipare! … e partecipando diventare veri e propri ambasciatori dell’Associazione che si è scelto di sostenere, rappresentandola e facendola conoscere. 
Perché di questo si tratta: farsi testimoni. Testimoniare all’Associazione la nostra stima e il nostro apprezzamento per il lavoro svolto a favore della comunità, e testimoniare agli altri il nostro coinvolgimento e supporto verso la buona causa.

Non è importante l’iniziativa in sé, l’impresa sportiva, ma il voler dedicare un gesto concreto ad una buona causa, al lavoro di un’associazione e condividere questo gesto in modo che anche altri possano parteciparvi attraverso il semplice eppur fondamentale atto di una donazione.

Ma non si vive di sola corsa! Si può anche decidere di scalare una montagna, di fare trekking, di percorrere 100km in bicicletta … largo alla fantasia e alla libera iniziativa!

Alcune amiche hanno voluto condividere con noi la loro esperienza nel correre una Race: ecco le prima storia.

Ilaria - Agosto 2012

"Ieri si e' svolta a Oxford, dove vivo, la Race for Life, una corsa di 5 chilometri in favore di Cancer Research UK, una delle principali NGO per la ricerca sul cancro. Quasi per miracolo, il sole splendeva dopo settimane di pioggia pressoché incessante, che ha causato seri danni nel nord del paese.
Come sempre e' stato un evento divertente e commovente allo stesso tempo: migliaia di donne e ragazze (questa corsa e' aperta solo alle donne) che da sole o in gruppo affrontano una sfida per alcune più difficile, per altre meno, e raccolgono fondi per l'organizzazione. Ormai la Race for Life e' diventata un evento regolare nel calendario delle corse estive, e anche se per chi corre regolarmente non e' la gara dove tentare un nuovo personal best, se il tempo e' clemente e' un giro piacevolissimo in una delle zone più belle della città. E' praticamente d'obbligo indossare qualcosa di rosa (e la Cancer Research ne approfitta per vendere diversi tipi di merchandise, dalle magliette ai braccialettini) e assieme al numero i partecipanti hanno anche un altro cartellino, che attaccano alla maglietta, dove scrivono a chi dedicano la gara. Questa e' la parte più commovente, dove ragazzine dodicenni corrono (o camminano) in ricordo di parenti o amici, sia che abbiano sconfitto la malattia, sia che abbiano perso la loro battaglia. In diversi anni di partecipazione ho visto anche donne che correvano per loro stesse, ovvero che avevano avuto e superato qualche forma di tumore.
Quest'anno a Oxford hanno partecipato quasi 6000 donne, che hanno percorso I 5K di corsa oppure di passo più o meno veloce, compreso tante che hanno camminato. Non c'e' scusa per non partecipare, anche se un po' di preparazione e' necessaria.
L'unica cosa che non mi trova particolarmente d'accordo sono le borse dei goody bags, piene di articoli promozionali a volte poco utili e soprattutto poco ecologici (moltissima plastica), che d'altronde come in moltissime corse, riducono il percorso della gara e l'arrivo a un deposito bottiglie di plastica. Fortunatamente il servizio di nettezza urbana e' super efficiente e il parco ritorna come nuovo dopo poche ore!"


Volete condividere anche la vostra esperienza? 
Scrivetemi a giorgia.buselli@legatumoribologna.it

Volete sostenere la mia corsa e il progetto della LILT per la prevenzione dei tumori rivolta alle fasce deboli? Basta un click sull'icona a fianco!
Oppure visitate la pagina su Rete_del_Dono 
Le donazioni sono detraibili e tutti i contributi vanno interamente all'associazione per i progetti di lotta ai tumori.

p.s. il viaggio a San Francisco e le quote di iscrizione alle corse sono completamente a carico del runner. L'Associazione non ha alcun costo per l'organizzazione e lo svolgimento delle iniziative raccontate in questo blog.


GRAZIE! per quanto raggiunto fin'ora!


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