venerdì 4 marzo 2016

La consapevolezza di vivere

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le patologie legate allo stile di vita sedentario rientrano tra le prime 10 cause di morte e di inabilità nel mondo. La sedentarietà infatti, rappresenta una concausa di molte gravi patologie, quali le malattie cardiovascolari, il diabete mellito, l’obesità ed anche vari tumori, come, ad esempio, quello del seno e del colon-retto.

I benefici dell’attività fisica si manifestano inoltre sulla salute delle nostre ossa e dei nostri muscoli … e aggiungo io, sul nostro umore … se solo diamo a noi stessi una chance.

Non ho mai svolto particolare attività fisica, decisamente negata per l’unico sport che io abbia mai davvero amato, li ho provati quasi tutti: dal nuoto alla pallavolo e al basket, dalla ginnastica al tennis, alla scherma. Introversa per carattere non amavo gli sport di squadra dove mi sentivo un impedimento per la realizzazione altrui, ma di natura comunque socievole non amavo nemmeno quelli individuali, ho quindi sempre preferito un libro o una canzone (meglio se dei Beatles) all’attività fisica.
Finché … 

Finché non sono cresciuta e ho imparato ad amare anche i miei momenti, quello che in inglese chiamano il “me time”, preferendo sempre un buon libro all’esercizio fisico, spinta più da una motivazione sociale che personale, mi sono data una seconda chance: correre per una buona causa … perché correre per me stessa mi sembrava assolutamente inutile e superfluo. 


E così ho scoperto la corsa … oddio, chiamarla corsa è un tantino esagerato, diciamo corsetta, camminata veloce, qualcosa che fai in tuta e scarpette, all’aria aperta. Qualcosa che però, giorno dopo giorno, passo dopo passo, migliora il mio umore. Il contatto con la natura, corro lungo il canale Reno a Bologna, tra il verde, sotto le colline; la naturalezza del gesto che non richiede un particolar coinvolgimento del cervello; la leggerezza dei pensieri: tutto mi dona ogni volta un senso di libertà. 

Libertà e consapevolezza. 

Consapevolezza di ciò che mi circonda, consapevolezza di me e dei miei sogni, di ciò che è stato e ciò che può ancora essere. La consapevolezza di vivere. Non trascorrere un’esistenza, ma vivere una vita.


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