mercoledì 19 aprile 2017

Van Gogh, le stelle, la pipa

Quando si legge di arte e fumo compare spesso l’autoritratto di Vincent Van Gogh con l’orecchio fasciato e la pipa in bocca … non certo un’immagine che invogli a fumare … o a tagliarsi un orecchio ….
Sono altre le immagini pittoriche del genio olandese che, personalmente, mi hanno ispirato.

Non ricordo la prima volta che ho visto un suo dipinto, ma so che è stato ad Amsterdam: si narra che io, bambina, attirassi più attenzione degli stessi quadri quando, incantata, non distoglievo lo sguardo dai suoi campi di grano.
Il mio preferito però sarà sempre la Notte Stellata.
Di questo dipinto mi piace la magia, la vicinanza delle stelle, la luce nell’oscurità, la luna che veglia sul mondo; pochi colori, tante emozioni.
E a 9 anni ho deciso di fare l’astronoma … Il cielo stellato mi accompagna sempre.

Un’altra opera che amo è il caffè notturno da cui quasi sento uscire il profumo dei croissant appena sfornati. Un caffè in una città straniera, storie che si intrecciano tra i tavolini, vite che scorrono lungo la strada …


La notte .. una costante … la notte ti nasconde e ti protegge, sfuma le cose, lascia spazio all’immaginazione, di notte prendono vita i sogni. Van Gogh ha magistralmente narrato i miei.

Arte e fumo, immagini di pipe: Magritte.

Magritte torna molto più utile quando si parla di fumo nelle immagini pittoriche. Famosa la sua pipa che non è una pipa, con cui ci fa giocare con realtà e rappresentazione.
E una pipa compare anche in una delle diverse opere che hanno come tema l’uomo con la bombetta. La pipa quindi non tanto per il suo significato di trasgressione, ma semplice oggetto con cui “giocare”.

Se Magritte gioca con gli oggetti, il fumo gioca però un ruolo da protagonista nella maggior parte delle opere pittoriche, assumendo col tempo significati diversi.
I primi dipinti rappresentanti fumatori risalgono alla fine del ‘500: si trattava di opere che ritraevano contadini in miseria, in taverne, spesso anche ubriachi. Il fumo insomma associato alla povertà, non certo qualcosa di elegante, trasgressivo o invogliante.



Solo successivamente l’atto di fumare tabacco caratterizza via via con sempre maggiore precisione la figura dell’eroe borghese e, allo stesso tempo, dell’antieroe. Bello e dannato. In questo binomio il successo commerciale delle sigarette. Basti pensare a Jams Dean.



Tornando al mio pittore preferito, affido proprio a lui il messaggio anti – fumo attraverso la sua opera più macabra, direi l’unica: Teschio con sigaretta accesa.



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